in da quando l’umanità ha cominciato a vivere in comunità ha dovuto fronteggiare il problema della sanità pubblica. Le epidemie sono fenomeni documentati in tutta la storia umana, a partire già dall’Antico Testamento, in cui vengono associate a punizioni divine, mentre le pandemie sono un fenomeno più recente. La pandemia infatti è definita come una malattia trasmissibile che si diffonde e contagia persone su un areale molto vasto: finché le comunità umane sono rimaste piccole e distanti, il rischio che una malattia potesse diffondersi in un vasto areale era minimo. Col tempo e l’evolversi delle civiltà aumentò il livello di interconnessione tra le comunità, e con esso crebbe anche la capacità dei patogeni infettivi nel riuscire a raggiungere popolazioni diverse in zone sempre più vaste: nell’antica Grecia era definita pandemia una malattia che colpiva tutta la penisola ellenica, come la febbre tifoide del V secolo AC; nel medioevo le pandemie colpivano tutta Europa; mentre oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce “pandemia” una malattia infettiva che si diffonde in tutto il mondo. Nel Medioevo le pandemie di peste si diffusero principalmente in Europa e in Asia, uccidendo una vasta parte della popolazione del continente e contribuendo a causare gravi crisi sociali ed economiche. La Peste Nera del XIV secolo è, a oggi, la pandemia più letale della storia: la mortalità di chi veniva colpito dalla peste era intorno al 50% e la malattia uccise oltre 75 milioni di persone. All’epoca le epidemie non erano eventi sporadici, ma qualcosa di ricorrente, che la popolazione conosceva e temeva. Ciò era principalmente dovuto alla scarsissima igiene dell’epoca e alle conoscenze mediche molto superficiali e spesso legate a credenze popolari e a rituali religiosi. Durante il secolo scorso abbiamo assistito all’estendersi della diffusione geografica delle pandemie, già a partire dall’influenza spagnola del 1918-1920, che anche grazie alla Prima Guerra Mondiale riuscì a contagiare persone in tutto il mondo, colpendo circa 500 milioni di persone e uccidendone tra i 50 e i 100 milioni , attestandosi come pandemia che ha causato più morti nella storia dell’umanità assieme alla Peste Nera. A dicembre 2020 sono presenti due malattie infettive globali quella dovuta a HIV, cominciata negli anni ’80 e che ha provocato da allora 32 milioni di morti ; e quella dovuta a SARS-Cov-2, incominciata alla fine del 2019 e che a dicembre 2020 ha colpito quasi 73 milioni di persone, uccidendone più di un milione e mezzo . Queste, assieme all’influenza spagnola del 1918 e a quella suina del 2009, sono le prime pandemie ad avere carattere globale. Oggi le tecnologie sanitarie per fronteggiare queste pandemie sono molto migliori rispetto a qualsiasi altro periodo storico, abbassando la mortalità delle malattie, ma è anche vero che le nostre società sono molto più connesse di un tempo, e la popolazione mondiale in costante crescita rende più semplice la diffusione dei contagi, soprattutto in zone molto popolose e dalle condizioni igieniche e sanitarie scarse.

Analisi e Confronto della Comunicazione Istituzionale - Italia e Regno Unito durante la prima fase della crisi Covid-19 / Belli, Andrea. - (2021 Feb 17).

Analisi e Confronto della Comunicazione Istituzionale - Italia e Regno Unito durante la prima fase della crisi Covid-19

Belli, Andrea
2021-02-17

Abstract

in da quando l’umanità ha cominciato a vivere in comunità ha dovuto fronteggiare il problema della sanità pubblica. Le epidemie sono fenomeni documentati in tutta la storia umana, a partire già dall’Antico Testamento, in cui vengono associate a punizioni divine, mentre le pandemie sono un fenomeno più recente. La pandemia infatti è definita come una malattia trasmissibile che si diffonde e contagia persone su un areale molto vasto: finché le comunità umane sono rimaste piccole e distanti, il rischio che una malattia potesse diffondersi in un vasto areale era minimo. Col tempo e l’evolversi delle civiltà aumentò il livello di interconnessione tra le comunità, e con esso crebbe anche la capacità dei patogeni infettivi nel riuscire a raggiungere popolazioni diverse in zone sempre più vaste: nell’antica Grecia era definita pandemia una malattia che colpiva tutta la penisola ellenica, come la febbre tifoide del V secolo AC; nel medioevo le pandemie colpivano tutta Europa; mentre oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce “pandemia” una malattia infettiva che si diffonde in tutto il mondo. Nel Medioevo le pandemie di peste si diffusero principalmente in Europa e in Asia, uccidendo una vasta parte della popolazione del continente e contribuendo a causare gravi crisi sociali ed economiche. La Peste Nera del XIV secolo è, a oggi, la pandemia più letale della storia: la mortalità di chi veniva colpito dalla peste era intorno al 50% e la malattia uccise oltre 75 milioni di persone. All’epoca le epidemie non erano eventi sporadici, ma qualcosa di ricorrente, che la popolazione conosceva e temeva. Ciò era principalmente dovuto alla scarsissima igiene dell’epoca e alle conoscenze mediche molto superficiali e spesso legate a credenze popolari e a rituali religiosi. Durante il secolo scorso abbiamo assistito all’estendersi della diffusione geografica delle pandemie, già a partire dall’influenza spagnola del 1918-1920, che anche grazie alla Prima Guerra Mondiale riuscì a contagiare persone in tutto il mondo, colpendo circa 500 milioni di persone e uccidendone tra i 50 e i 100 milioni , attestandosi come pandemia che ha causato più morti nella storia dell’umanità assieme alla Peste Nera. A dicembre 2020 sono presenti due malattie infettive globali quella dovuta a HIV, cominciata negli anni ’80 e che ha provocato da allora 32 milioni di morti ; e quella dovuta a SARS-Cov-2, incominciata alla fine del 2019 e che a dicembre 2020 ha colpito quasi 73 milioni di persone, uccidendone più di un milione e mezzo . Queste, assieme all’influenza spagnola del 1918 e a quella suina del 2009, sono le prime pandemie ad avere carattere globale. Oggi le tecnologie sanitarie per fronteggiare queste pandemie sono molto migliori rispetto a qualsiasi altro periodo storico, abbassando la mortalità delle malattie, ma è anche vero che le nostre società sono molto più connesse di un tempo, e la popolazione mondiale in costante crescita rende più semplice la diffusione dei contagi, soprattutto in zone molto popolose e dalle condizioni igieniche e sanitarie scarse.
17-feb-2021
2019/2020
Non assegn
Villa, Roberta
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Belli_Tesi.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi
Licenza: Non specificato
Dimensione 1.42 MB
Formato Adobe PDF
1.42 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11767/123491
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact