Esiste un profondo legame fra scienza e cinema. Numerosi sono i registi che si sono ispirati a genetica, astronomia, neuroscienze e altri ambiti della ricerca per proporre scenari futuri e fantascientifici prendendo spunto dalle grandi scoperte e dai grandi personaggi della scienza. La storia del cinema è piena di esempi di questa feconda unione: da 2001: Odissea nello spazio a Blade Runner, passando per Frankenstein Jr. e Il dottor Stranamore. Negli ultimi anni anche medicina e piccolo schermo si sono spesso alleati, come dimostra un elenco ormai lungo di serie televisive di successo ambientate nei corridoi degli ospedali e incentrate su medici geniali, altruisti, sempre al servizio del paziente e anche alle prese con dilemmi di bioetica. Questi serial televisivi appassionano e commuovono un pubblico eterogeneo e sempre più vasto. Tra i dilemmi affrontati c’è molto spesso il fine vita, un tema estremamente complesso, oggetto sovente di dibattiti, conferenze e incontri in cui l’argomento è affrontato dai punti di vista più diversi. C’è l’aspetto medico-scientifico, c’è quello giuridico e legislativo, quello politico, quello bioetico, filosofico e morale, quello religioso e, non ultimo, c’è anche il punto di vista privato di ognuno di noi. Scienziati, medici, filosofi, politici, religiosi e giornalisti sono le voci che si è soliti ascoltare. Voci discordanti, a volte quasi un rumore di fondo indistinto che rende quanto mai difficile farsi un’idea. In questo lavoro ho voluto prendere in esame una voce diversa, ovvero il punto di vista del cinema e come questa forma d’arte moderna racconta il fine vita nelle sue complesse declinazioni. Questo lavoro si concentra soprattutto sull’analisi di un film italiano presentato al Festival del Cinema di Venezia del 2012, Bella addormentata, diretto dal regista piacentino Marco Bellocchio, uno dei più importanti cineasti del nostro paese. Bella addormentata raccoglie l’ardua sfida di raccontare il fine vita affrontando la parte più drammatica della vicenda di Eluana Englaro...

Quando il cinema racconta il fine vita: Bella addormentata di Marco Bellocchio fra arte, scienza e media

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2013-02-01

Abstract

Esiste un profondo legame fra scienza e cinema. Numerosi sono i registi che si sono ispirati a genetica, astronomia, neuroscienze e altri ambiti della ricerca per proporre scenari futuri e fantascientifici prendendo spunto dalle grandi scoperte e dai grandi personaggi della scienza. La storia del cinema è piena di esempi di questa feconda unione: da 2001: Odissea nello spazio a Blade Runner, passando per Frankenstein Jr. e Il dottor Stranamore. Negli ultimi anni anche medicina e piccolo schermo si sono spesso alleati, come dimostra un elenco ormai lungo di serie televisive di successo ambientate nei corridoi degli ospedali e incentrate su medici geniali, altruisti, sempre al servizio del paziente e anche alle prese con dilemmi di bioetica. Questi serial televisivi appassionano e commuovono un pubblico eterogeneo e sempre più vasto. Tra i dilemmi affrontati c’è molto spesso il fine vita, un tema estremamente complesso, oggetto sovente di dibattiti, conferenze e incontri in cui l’argomento è affrontato dai punti di vista più diversi. C’è l’aspetto medico-scientifico, c’è quello giuridico e legislativo, quello politico, quello bioetico, filosofico e morale, quello religioso e, non ultimo, c’è anche il punto di vista privato di ognuno di noi. Scienziati, medici, filosofi, politici, religiosi e giornalisti sono le voci che si è soliti ascoltare. Voci discordanti, a volte quasi un rumore di fondo indistinto che rende quanto mai difficile farsi un’idea. In questo lavoro ho voluto prendere in esame una voce diversa, ovvero il punto di vista del cinema e come questa forma d’arte moderna racconta il fine vita nelle sue complesse declinazioni. Questo lavoro si concentra soprattutto sull’analisi di un film italiano presentato al Festival del Cinema di Venezia del 2012, Bella addormentata, diretto dal regista piacentino Marco Bellocchio, uno dei più importanti cineasti del nostro paese. Bella addormentata raccoglie l’ardua sfida di raccontare il fine vita affrontando la parte più drammatica della vicenda di Eluana Englaro...
feb-2013
2011/2012
Bergianti, Enrico
Milano, Gianna
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11767/5081
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