In Italia l’obbligo vaccinale vige per quattro malattie prevenibili da vaccino: difterite, poliomielite, tetano, epatite B. L’obbligo è stato sospeso nel 2008 dalla Regione Veneto – ancora l’unica ad aver compiuto tale scelta – nell’ottica di favorire lo sviluppo di una cultura vaccinale e di promuovere un’adesione consapevole da parte dei genitori. Da allora si è registrato un lieve, ma progressivo calo nell’accettazione dell’offerta vaccinale, che negli ultimi mesi ha iniziato a destare qualche preoccupazione. I tassi di copertura per le ex obbligatorie si aggirano attorno al 91–92% (media regionale), mentre per il morbillo (vaccinazione facoltativa) si registra una copertura dell’87%. La causa di questo trend non risiede, tuttavia, nel venir meno dell’obbligatorietà: una deflessione nella copertura si riscontra, infatti, in tutte le regioni d’Italia per quasi tutte le malattie prevenibili con la vaccinazione. Gli operatori sanitari e gli stessi genitori ritengono inoltre che l’obbligo non costituisca un fattore determinante nella scelta di aderire o meno alla proposta vaccinale. In questo scenario, in cui sempre più attuale diviene la necessità di informare il cittadino affinché, conscio dei benefici e dei rischi legati sia alle malattie, sia alla vaccinazione, possa compiere una scelta libera e consapevole, sempre più importante diventa la comunicazione istituzionale in tema di vaccinazioni. La domanda alla base di questo lavoro di ricerca è: come le Unità Locali Socio–Sanitarie (ULSS) della Regione Veneto comunicano con l’utenza al fine di informare e di promuovere l’offerta vaccinale? Quali canali vengono privilegiati? In un’epoca in cui una delle principali fonti di informazione è rappresentata da internet, come vengono sfruttate le potenzialità della rete dalle istituzioni sanitarie? Il presente lavoro si ripropone di tracciare una rappresentazione delle attuali modalità di comunicazione utilizzate dalle ULSS della Regione Veneto in ambito vaccinale e di indagare le ragioni di tali scelte. Le voci raccolte sono quelle dei medici dei servizi vaccinali, che hanno espresso il proprio punto di vista di osservatori della realtà locale e della quotidiana umanità con cui vengono a contatto.

Vaccinazioni pediatriche e dialogo in rete tra specialisti e cittadini: il caso delle ULSS della regione Veneto

-
2016-02-11

Abstract

In Italia l’obbligo vaccinale vige per quattro malattie prevenibili da vaccino: difterite, poliomielite, tetano, epatite B. L’obbligo è stato sospeso nel 2008 dalla Regione Veneto – ancora l’unica ad aver compiuto tale scelta – nell’ottica di favorire lo sviluppo di una cultura vaccinale e di promuovere un’adesione consapevole da parte dei genitori. Da allora si è registrato un lieve, ma progressivo calo nell’accettazione dell’offerta vaccinale, che negli ultimi mesi ha iniziato a destare qualche preoccupazione. I tassi di copertura per le ex obbligatorie si aggirano attorno al 91–92% (media regionale), mentre per il morbillo (vaccinazione facoltativa) si registra una copertura dell’87%. La causa di questo trend non risiede, tuttavia, nel venir meno dell’obbligatorietà: una deflessione nella copertura si riscontra, infatti, in tutte le regioni d’Italia per quasi tutte le malattie prevenibili con la vaccinazione. Gli operatori sanitari e gli stessi genitori ritengono inoltre che l’obbligo non costituisca un fattore determinante nella scelta di aderire o meno alla proposta vaccinale. In questo scenario, in cui sempre più attuale diviene la necessità di informare il cittadino affinché, conscio dei benefici e dei rischi legati sia alle malattie, sia alla vaccinazione, possa compiere una scelta libera e consapevole, sempre più importante diventa la comunicazione istituzionale in tema di vaccinazioni. La domanda alla base di questo lavoro di ricerca è: come le Unità Locali Socio–Sanitarie (ULSS) della Regione Veneto comunicano con l’utenza al fine di informare e di promuovere l’offerta vaccinale? Quali canali vengono privilegiati? In un’epoca in cui una delle principali fonti di informazione è rappresentata da internet, come vengono sfruttate le potenzialità della rete dalle istituzioni sanitarie? Il presente lavoro si ripropone di tracciare una rappresentazione delle attuali modalità di comunicazione utilizzate dalle ULSS della Regione Veneto in ambito vaccinale e di indagare le ragioni di tali scelte. Le voci raccolte sono quelle dei medici dei servizi vaccinali, che hanno espresso il proprio punto di vista di osservatori della realtà locale e della quotidiana umanità con cui vengono a contatto.
11-feb-2016
2014/2015
Busetti, Francesca
Maistrello, Sergio
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
1963_35182_Busetti.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi
Licenza: Non specificato
Dimensione 843.6 kB
Formato Adobe PDF
843.6 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.11767/5113
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact